"AGESCI VS CNGEI"
Sabato 1 Aprile noi Antilopi del Roma 111, come prima impresa per conquistare la specialità di giornalismo, abbiamo partecipato ad una riunione di reparto del gruppo CNGEI Roma 11, con sede a Porta Furba. Dopo una prima parte della riunione dedicata al montaggio delle tende, abbiamo preso da parte Michele, Carmelo, Sara e Matilde, che sono rispettivamente i vice delle pattuglie dei Condor, Falchi, Puma e Cervi. Gli abbiamo fatto qualche domanda sul mondo del CNGEI e, più in particolare, su come funziona il loro reparto.
Cosa rappresentano i colori del vostro fazzolettone?
Lo sfondo rosso indica la passione e il colore di Roma; il blu rappresenta il cielo e il giallo invece le stelle: infatti il branco del gruppo si chiama “tra le stelle nascenti”.
Come recita la vostra promessa?
“Prometto sul mio onore di fare del mio meglio per compiere il mio dovere verso Dio, la patria e la famiglia, agire sempre con disinteresse e lealtà e osservare le leggi scout”.
Cosa significa per voi Dio?
Per noi Dio non rappresenta la fede cattolica, ma la spiritualità, i nostri ideali e principi: il credere in qualcosa.
Cosa intendete per uniforme perfetta?
Per noi è composta dalla camicia verde, maglietta scout a maniche corte sotto, foulard, cintura, calzini, la felpa verde quando fa freddo e pantaloni beige principalmente lunghi, anche se quando fa caldo possiamo indossare quelli corti.
Avete un sentiero? Se sì, come è strutturato?
Si, ne abbiamo uno, ma diverso dal vostro. Abbiamo la progressione orizzontale, che è costituita dall’insieme delle specialità, e quella verticale, che è invece legata al cammino di crescita che si fa nei 4 anni di reparto; ogni anno è rappresentato da una tappa: scopro, conosco, condivido, interiorizzo.
Avete dei servizi? Un vincitore del mese?
Abbiamo i servizi, ma solo durante il campo estivo. Non c’è un vincitore del mese, ma solo il vincitore dell’anno, poiché non facciamo mai un’uscita al mese. Chi vince l’anno porta la fiamma al campo e chi vince il campo la porta per tutto l’anno successivo.
Come funzionano le vostre specialità individuali?
Abbiamo un libretto con tutte le specialità e tutte le prove. Normalmente sono due le prove che dobbiamo portare: la prima la decidiamo noi, per la seconda ci accordiamo con i capi. Le nostre specialità sono raggruppate in verdi (relative alle tecniche scout) e gialle (riguardo alle conoscenze personali); a loro volta queste sono suddivise in bordo rosso (senso civico), verde (sviluppo fisico), giallo (abilità manuali) e blu (carattere).
Per quanto riguarda le specialità di pattuglia?
Le specialità di pattuglia si focalizzano su diversi ambiti in base al colore del bordino, il quale deve essere uguale a quello della specialità di ciascun squadrigliere. Per ottenere la specialità di squadriglia si deve completare una missione, organizzata dai capi, e progettare un’impresa. Se tutte le pattuglie riescono a conquistare una specialità di pattuglia diversa dalle altre, si prende la specialità di reparto.
Come si svolge il vostro San Giorgio?
Di solito dura tre giorni. Gli anni passati, quando c’era il Covid-19, era organizzato di zona, ma quest’anno abbiamo ripreso a farlo di regione: siamo circa una decina di gruppi a Roma e una trentina nel Lazio.
Come funziona il vostro campo?
Normalmente dura dieci giorni: il primo giorno è impegnato nelle costruzioni, quattro giornate sono dedicate alle attività organizzate dalle squadriglie, tre giornate sono gestite dai capi e, durante le restanti due, si svolgono l’hike e la missione di squadriglia. La sveglia ce la impostiamo da soli, regolandoci con l’orario che i capi ci comunicano per stare in quadrato.
Potete portare il telefono a riunione o nelle uscite?
Normalmente lo dovrebbero portare il capo e il vice, anche se a volte… (ridono)
Malgrado all’inizio ci siamo sentite fuori luogo a causa della nostra uniforme, percependoci come dei puntini blu su uno sfondo verde, con il passare del tempo questa differenza si è annullata grazie allo spirito scout che ci accomuna, facendo mescolare questi due colori così diversi tra loro.
“Abituati a vedere le cose anche dal punto di vista dell'altro” -Robert Baden-Powell
ESTOTE PARATI!
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