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Padre Vincenzo Gorga

"I PRIMI 24 ANNI DELLA PARROCCHIA S. GIROLAMO EMILIANI".


2^ puntata…


I Primi adempimenti:

21 ottobre:

viene emanato dal Vicariato di Roma il decreto di erezione della nuova Parrocchia, quello della determinazione di confini e quello di nomina di P. Vincenzo Gorga a Economo-Parroco della stessa.

30 ottobre : Il Vescovo ausiliare di settore, Mons. Biagio Terrinoni, con un ufficiale della Curia diocesana e alla presenza del P. Provinciale dei Padri Somaschi, del Parroco si S. Matteo e di alcuni testimoni laici, legge e ufficializza i suddetti decreti.


5 novembre: viene inviato al Papa il seguente telegramma: A sua Santità Paolo VI – Città del Vaticano -“ Iniziando apostolato nuova Parrocchia San Girolamo Emiliani –diocesi di Roma– Padri Somaschi et popolazione Morena et Ponte Linari rinnovano fedeltà Santità Vostra implorano benedizione apostolica - Religiosi somaschi et parrocchiani.


7 novembre: giunge risposta del Papa: “Vivamente augurando che nuova parrocchia San Girolamo Emiliani sia centro fervorosa pietà religiosa et vita cristiana Santo Padre invoca sul novello Parroco collaboratori et fedeli larga perenne effusione divine grazie mentre invia di cuore confortatrice et propiziatrice benedizione apostolica – Cardinale Villot.”



Inizio dell’attività pastorale: Il giorno successivo all’arrivo è domenica ed abbiamo il primo incontro con i fedeli.

P. Alberto si reca nella cappella di Ponte Linari dove c’è una comunità già strutturata, formatasi nel corso di 15 anni di frequenza nello stesso luogo di culto: la Cappella della “Mater Purissima”. Celebra la messa d’orario 8.45 con la partecipazione di 35/40 fedeli tra adulti e bambini.



Io vado alla cappella di S. Girolamo E. in via Gioia Tauro, posta in una zona molto più popolosa di quella di Ponte Linari. La Messa delle ore 8.00 è frequentata da una quindicina di persone anziane e quella delle 10.00 da meno di trenta persone tra bambini e genitori.


Mi soffermo a parlare con gli adulti e do loro la notizia dell’istituzione della nuova parrocchia: alcuni rimangono indifferenti, mentre altri si mostrano soddisfatti e disponibili a collaborare. Mi dicono che un certo numero di parrocchiani frequenta la parrocchia di S. Matteo e che bisogna trovare il modo di informarli della novità. Suggeriscono di indire un’assemblea preannunciandola con una comunicazione scritta imbucata nelle cassette della posta. Mi piace l’idea dell’assemblea perché darebbe modo ai fedeli di interloquire. Quindi invito tutti ad un primo incontro informale per il 1° novembre.

Dopo la prima giornata di attività emergono tre urgenze da affrontare subito nel primo incontro.

-Convocazione di un’assemblea parrocchiale con comunicazione a tutte le famiglie.

-Reperimento di locali per il catechismo, per riunioni e per varie attività.

-Situazione economica della comunità religiosa.



1° novembre: incontro con i parrocchiani - 22 adulti presenti- Per quanto riguarda il primo punto ci si attiva subito con l’aiuto di alcuni ragazzi.

Per i locali c’è una famiglia che mette a disposizione il suo garage per il catechismo.

Riguardo al terzo punto si ritiene opportuno non coinvolgere i parrocchiani, ma esporre la situazione al Padre Provinciale dei Padri Somaschi.



Il 3 novembre fratel Giovanni ci lascia e il P. Provinciale ci comunica che ogni domenica avremo la collaborazione di due sacerdoti che si impegnano nel servizio dell’attività postorale. Essi sono P. Carlo Pellegrini, della curia generale di padri somaschi, che andrà in appoggio a padre Alberto nella cappella di Ponte Linari; e padre Luigi Boero, dell’istituto “Casa Pino di Grottaferrata, che presterà servizio nella cappella S. Girolamo. Approfittiamo dell’occasione per informare il padre provinciale della precaria situazione economica della casa religiosa.

Secondo la convenzione stipulata tra i Padri somaschi e la diocesi di Roma, la casa religiosa dovrà accollarsi le spese che riguardano l’abitazione della comunità stessa (arredo e utenze), le spese per il vitto e quelle personali dei religiosi. A tali spese la comunità dovrebbe far fronte con l’offerta per l’applicazione della Messa , con la “congrua” che lo stato eroga al parroco, e con l’eventuale stipendio del vice parroco per l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole medie e superiori statali.

Nella nostra situazione c’è da notare che i fedeli di questa zona non hanno l’abitudine di far celebrare le messe per intenzioni particolari; non c’è, almeno per quest’anno, la possibilità di ricevere un incarico per l’insegnamento della religione perché a questo punto dell’anno scolastico i posti sono già stati coperti; e infine il parroco non può ricevere la “congrua” dallo stato perché la parrocchia non ha il riconoscimento civile e per averlo dovrebbe approntare e depositare titoli di stato per un valore di due milioni di lire ( che in questo momento non è alla portata derlla nuova parrocchia) finora si è fatto fronte alla situazione mediante le offerte di amici personali dei religiosi. Il Padre Provinciale si attiva immediatamente: ci promette che entro pochi giorni ci consegnerà un’autovettura A112 di seconda mano e dispone che tutti i giorni possiamo andare a consumare il pranzo nell’istituto “Casa Pino” di Grottaferrata.

Si iniziano a fare le assemblee parrocchiali per la costituzione di gruppi di impegno di vita cristiana per giovani e adulti ma….. la gente vuole parlare soprattutto dell’azione che potrebbe fare la parrocchia in merito all’asfaltatura delle strade e ai lavori di allacciamento dell’acqua e del gas abitazioni. Pertanto si ritiene opportuno sospendere le assemblee parrocchiale perché rischiano di diventare un secondo Comitato di Quartiere , che è già presente in zona.

Tanti gli iscritti per la preparazione alla Prima comunione e alla Cresima:

71 per la Comunione e 46 per la Cresima di cui 12 adulti. I catechisti sono il parroco e il vice parroco per gli adulti e per i bambini 4 suore , e alcuni seminaristi somaschi.


Riflessioni, atteggiamenti e propositi scaturiti da un incontro comuitario tenuto dopo le feste natalizie:

In questo periodo c’è stato, come era previsto, un sensibile incremento di partecipazione alle celebrazioni e alle iniziative religiose. Questo ci fa prendere coscienza che la maggior parte della gente ha un att4ggiamento di fede, anche se superficiale; e ci convince della necessità di creare iniziative atte alla riscoperta della fede come atteggiamento di vita. Ma le condizioni di questo periodo dell’anno, ( con il buio, il fango, e il freddo), e la carenza di strutture e mezzi, ci costringono al letargo; è anche vero, però, che ci stimolano alla ricerca, nella zona, di una struttura più idonea ad ospitare la parrocchia.


Non ci facciamo scoraggiare dall’apparente disinteresse religioso da parte di molti, né dalla diffidenza di alcuni nei nostri confronti, dettata da posizioni politiche o da rispetto reverenziale. Ci proponiamo, nei contatti con la gente, di evitare atteggiamenti burocratici, autoritari o paternalistici, ma fraterni e amichevoli. Non dobbiamo dare l’impressione di attaccamento ai privilegi, alle comodità e al denaro, ma ci dobbiamo accontentare di vivere al livello di povertà della maggioranza dei nostri parrocchiani. Escludiamo di chiedere compensi o di stabilire tariffe per le prestazioni di servizi religiosi e amministrazioni di sacramenti.

Per la Pasqua la frequenza degli adulti è stata soddisfacente, anche se la domenica di Pasqua un certo numero di fedeli è costretto a tornare a casa per l’impossibilità della cappella a contenere tutti i fedeli presenti. In questo periodo abbiamo effettuato anche la benedizione delle famiglie, il che ci ha dato l’opportunità di fare il censimento degli abitanti ed abbiamo rilevato che il numero dei parrocchiani ammonta a circa cinquemila unità.

Nei mesi di marzo e aprile ci hanno finalmente attivato il servizio telefonico nella cappella e l’allaccio dell’impianto idrico all’acquedotto comunale nell’abitazione. Finora l’acqua utilizzata è stata quella del pozzo.


Durante il mese di maggio abbiamo celebrato le Prime Comunioni e cresime e benché le cerimonie siano state fatte in parecchi turni non abbiamo potuto accogliere tutti coloro che desideravano partecipare. Pensiamo ad uno stabile in cui si possa avere una cappella molto più ampia, con annessi altri locali per diverse attività, munita di servizi igienici e situata, possibilmente, su una strada asfaltata e illuminata.

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Titolo 2

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