POTRESTI LEGGERE TU OGGI?
E’ questa la semplice domanda che mi è stata fatta. In un attimo ho ripercorso come in un cortometraggio istantaneo le poche volte in cui ho prestato la mia voce alle letture liturgiche. Sicuramente l’ho fatto in eventi per me importanti, quali il matrimonio di mio fratello, il battesimo di mia nipote, le nozze d’oro dei miei genitori. Di certo la lettura in queste occasioni l’ho vissuta con grande emotività. Ma adesso, che mio figlio Antonio, sta seguendo la catechesi in preparazione della Prima Comunione, tutto cambia. Sono arrivata all’ambone con una carica emozionale diversa, ancora più forte delle altre volte, iniziata già, il giorno prima, con la gioia di mio figlio alla notizia che l’indomani, avrebbe letto in Chiesa proprio la sua mamma.
Così con un salto, mi ha circondato il collo, mi ha riempito di baci e ha detto: “Sarà bello ascoltarti mentre parli di Gesù”. Il fatto poi, di scorgerlo attento e soddisfatto della sua mamma che ha condiviso con lui un momento importante del suo cammino verso la Prima Comunione, mi ha riempito il cuore. Vedere gli occhietti brillare, dei bambini seduti ai primi posti perché, un genitore o i nonni sono lì in piedi davanti a loro a leggere la Parola di Dio accentua ancor di più in loro, una sensazione di appartenenza verso la propria famiglia e di riflesso verso la Chiesa intesa come, grande famiglia. Inoltre, non si può rimanere insensibili al brano, tratto dal libro del Siràcide che è di grande attualità e rappresenta i tristi giorni che stiamo vivendo a causa della guerra in Ucraina. Così, nell’affermazione: “Non lodare nessuno prima che abbia parlato, poiché questa è la prova degli uomini”, racchiude il monito di non dare credito, appoggiare e sostenere chi è mistificatore della realtà e che, per il potere, mette in pericolo la stabilità, la pace e la serenità del genere umano.
Per cui oggi sono ancora più consapevole per quanto già lo fossi, che la lettura liturgica sia davvero di grandissimo valore, poiché, chi legge, presta la propria voce alla Parola di Dio, a quello che Dio vuole comunicarci.
Leggere è quindi un onore quanto una responsabilità e come dice Papa Francesco, “la Parola di Dio fa un cammino dentro di noi, entra dalle orecchie, passa dal cuore e sfocia tramite le mani nelle opere buone”. Ci rende membri ancora più partecipi e attivi nella comunità cristiana.
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